Che Guaio Cicci!

Copertina del libro Che Guaio Cicci! di Franca Monticello

Guaio, cucciolo nato in una fattoria e abituato a scorrazzare libero nei prati, viene adottato da Isadora, una signora snob che gli cambia il nome in Cicci e lo porta a vivere nel suo appartamento, in città.
Riuscirà Cicci ad abituarsi alla nuova vita fatta di regole, nastrini e bagnetti profumati, e alla nuova padrona che si prefigge di trasformarlo in un damerino?

RECENSIONI:

Il mondo di Chri

Che guaio Cicci! è un racconto per bambini e ragazzi dolcissimo che narra la storia di adozione dei nostri amici a quattro zampe e che pone particolare attenzione e ci invita a riflettere sul rapporto uomo e animali domestici.

Protagonista è un cucciolo nato in una fattoria e abituato a scorrazzare libero nei prati che viene adottato da Isadora, una signora snob che gli cambia il nome in Cicci e lo porta a vivere nel suo appartamento, in città.
Riuscirà Cicci ad abituarsi alla nuova vita fatta di regole, nastrini e bagnetti profumati, e alla nuova padrona che si prefigge di trasformarlo in un damerino? Si prevedono giorni movimentati, divertenti e ricchi di sorprese.

Un libro suddiviso in brevi capitoletti che appassiona e stupisce grandi e piccini. Impossibile non affezionarsi al dolce cagnolino. Il tutto è arricchito da semplici e colorate illustrazioni che rendono la lettura ancora più interessante.


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Odilla Danieli - rivista letteraria Palomar

Franca Monticello vive a Montecchio Precalcino (Vicenza), è stata insegnante e ha pubblicato anche con Edizioni il Ciliegio. Le sue storie sono comparse in antologie. Fra i riconoscimenti letterari ricevuti vi è il primo posto a Un Prato di Fiabe 2018. Franca Gasparotto vive a Provolaro (Vicenza), è pittrice e illustratrice. Che Guaio Cicci! è una narrazione che si sviluppa in 112 pagine: a un cagnolino accadranno situazioni umilianti e imbarazzanti naììma su tutto prevarrà l'affetto, il vero sostegno per una riscossa, per gioire della vita. Guaio è il primo nome che viene dato a questo cucciolo di campagna, nato in libertà con fratelli che lo ammirano e lo imitano per il suo carattere audace e temerario. A Guaio piace questo nome, perché lo fa sentire importante. I disastri che causa alla padrona della fattoria sono inenarrabili, ma nonostante tutto riesce comunque a risultare simpatico. Un giorno Isadora, una donna sola, sofisticata e snob di città, venuta alla fattoria per acquistare alimenti non contaminati da pesticidi, si innamora di lui. «Cicci ti porto a casa mia, di sicuro ti troverai bene... Lui la guardò incuriosito. Con chi stava parlando? Chi era questo Cicci? Sicuramente uno tanto stupido, se gli avevano dato un nome così ridicolo... Quando il cucciolo capì che si stava rivolgendo proprio a lui, si vergognò talmente che scese dal sedile e vi si nascose sotto». Il nome è solo l'inizio dei cambiamenti che Isadora ha in serbo per lui. Il bagno profumato e un fiocco azzurro in testa, un guinzaglio tempestato di finte pietre preziose, un cappottino impermeabile per la pioggia e il cibo fatto di crocchette e scatolette, anziché i gustosi avanzi della padrona della fattoria che gustava con la mamma e fratelli. L'affetto che la nuova padrona "un po' matta" gli riversa lo induce ad accettare di buon grado questi e molti altri sacrifici. Un giorno, però, Cicci non ne può proprio più e, approfittando della distrazione della padrona che lascia l'uscio socchiuso, scappa. Più che una fuga è una passeggiata in libertà, senza guinzaglio, rimproveri o imbarazzanti frasi mielose. Durante l'avventurosa giornata, conosce un gruppo di bimbi che lo portano a scuola, creando scompiglio nell'istituto della primaria, quando il cucciolo si stanca di rimanere nascosto nello zaino. Dopo le lezioni, Cicci gioca a palla con i suoi nuovi amici: due bambini e due bambine. Il cucciolo non ha dimenticato la padrona e nel suo girovagare riflette sul fatto che, nonostante l'imbarazzante comportamento, in realtà Isadora lo fa sentire amato. Nel frattempo lei cerca il suo cucciolo in ogni angolo della città, non lascia nulla di intentato fino a che, esausta, sente finalmente la sua voce provenire da un campetto. Ed eccolo, mentre gioca divertito e felice come non lo ha visto prima. Anche i bambini gli sono simpatici e... È una lettura piacevole, scorrevole, corredata dalle gradevoli immagini di Franca Gasparotto che alterna tavole (illustrazioni) in bianco e nero ad altre con mélange a colori. Un testo, quello di Franca Monticello, che riflette sulla necessità di considerare i cani come esseri che hanno dignità e necessità di sentirsi liberi di correre e giocare: trasformarli in "signorini" è il miglior modo per togliere loro la gioia di vivere.


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